Editoriale della direttrice Anna Maria Rossetti, tratto dal numero 1 della rivista Archimetra sul tema dell’induzione e del termine di gravidanza.
È nata Archimetra! La rivista internazionale di salutogenesi in ostetricia!
Con emozione presento il primo numero dell’innovativo progetto editoriale della SEAO Edizioni®, casa editrice della Scuola Elementale di Arte Ostetrica SEAO® srl. Unica al mondo, Archimetra si propone come riferimento internazionale per l’applicazione del modello della salutogenesi nella Midwifery Care, un modello che unisce l’approccio della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) alla salutofisiologia di Verena Schmid, per un’assistenza incentrata sulla persona e sulle sue risorse, nella quale ambiente, comunità e relazioni sono intese parte della salute.
Cosa significa Archimetra?
Ma partiamo dal nome: dal greco archè – primigenio (o antico) – e metro – utero; archimetra si potrebbe tradurre come “utero antico” o “utero archetipico”. Filogeneticamente è la struttura uterina più antica che noi umane condividiamo con le altre mammifere. È lo strato muscolare responsabile dei movimenti uterini istintivi che avvengono durante l’orgasmo, il mestruo e il parto.
Studiando embriologia, il nome archimetra mi ha colpita per il suono: una crasi tra Archimede, il geniale inventore entrato nel mito, e Demetra, la potente dea Madre della terra e dell’abbondanza. Archimetra rivista vuole essere questo: una sintesi tra il cervello sinistro e il cervello destro degli operatori della salute. Vuole essere innovazione, stimolo al pensiero e al ragionamento clinico, ma anche nutrimento simbolico per chi vede nella salutogenesi la strada più esaustiva per la cura della persona nei percorsi di vita.
È per questo motivo che ogni numero di Archimetra si svilupperà secondo i tre punti del senso di coerenza (SOC) di Antonovsky. In ogni numero si troveranno infatti articoli di:
- orientamento: cognitivo, scientifico e culturale rispetto al tema trattato;
- gestibilità: strumenti concreti per chi lavora con la clinica;
- senso profondo: uno sguardo ampio e a lungo termine sul perché perseguire una strada nuova è necessario, con contributi multidisciplinari.
Una quarta sezione è dedicata al progetto attivista SEAO Rise®, volto a fare divulgazione e cultura sui linguaggi dei femminismi moderni, così strettamente legati al lavoro della Midwifery.
È così che Archimetra si propone di portare avanti l’empowerment di ostetriche e ostetrici e di tutti i professionisti che hanno a cuore gli aspetti biopsicosociali della salute umana dal suo inizio.
Archimetra: induzione e termine di gravidanza
Ho scelto di dedicare il primo numero di Archimetra al tema delicato delle induzioni di travaglio che hanno come indicazione la prevenzione del termine spontaneo della gravidanza, perché questa tematica abbraccia aspetti culturali, clinici, ma anche etici e di diritto umano di primario interesse in ostetricia. L’induzione per gravidanza oltre il termine riassume la deriva tecnocratica che ha preso l’assistenza ostetrica a livello globale. Indurre un travaglio è un atto troppo forte se comparato alla labilità delle evidenze scientifiche su cui si fonda. Ha ripercussioni a breve, medio e lungo termine poco indagate, poiché la ricerca esclude la voce delle dirette interessate: le madri.
Cosa comporta l’induzione?
Indurre un travaglio significa avere la pretesa di conoscere quando una gravidanza è finita sulla base del calendario, ma indurre vuole dire anche avere l’arroganza di stabilire arbitrariamente che il termine vero di gravidanza e l’inizio spontaneo di un travaglio fisiologico non abbiano alcun valore, derubricati a optional sacrificabili sull’altare del sospetto nei confronti del corpo di donna. Genera incertezza l’individualità e le sue variabili, crea dubbio ciò che non si può controllare e si crede che il miglior modo per affrontare il rischio intrinseco di un parto sia aggiungere un “rischio controllato”, senza però avere effettivamente il controllo sugli esiti. Possiamo dire che le induzioni di travaglio esistenti si dividano per indicazioni mediche (colestasi, preeclampsia, patologia fetale, per citare le più comuni) e indicazioni culturali.
“La gravidanza umana ha durata variabile e non per intrinseco errore di calcolo, ma di per sé stessa.”
Immersi nel paradigma dell’accelerazione e della separazione, eccoci a stabilire un termine arbitrario per processi umani avulsi dal concetto stesso di scadenza. La gravidanza umana ha durata variabile e non per intrinseco errore di calcolo, ma di per sé stessa. Non possiamo sapere quando un sistema fetoplacentare avrà completato il suo progetto. Possiamo tracciare delle mediane, certo, l’assistenza istituzionale sui grossi numeri necessita di un’arbitrarietà. Ma cosa accadrebbe se decidessimo di fare entrare la continuità e quindi la personalizzazione dell’assistenza a livello istituzionale? Potremmo finalmente parlare di osservazione e prevenzione individuale, senza bisogno di indurre alla cieca 1476 diadi a 41 settimane per (presupporre di) prevenire una singola morte in utero (Rosenstein, 2012). Potremmo alleggerire il peso della coercizione che si è insinuato assieme ai protocolli nella vita delle persone.
La salutogenesi come approccio risorsa
La salutogenesi ci parla di risorse che vale la pena nominare: la maturità neuromotoria fetale, con la sua individualità tanto maggiore quanto più si va oltre la 40a settimana di gestazione; l’intuizione e il vissuto materni – monitor della salute fetale e guida all’autodeterminazione –, la cascata neuroendocrina del termine di gravidanza con il suo sostegno alla genitorialità nel lungo termine, il travaglio spontaneo come attivatore di competenze sia nella mamme che nei neonati, da cui dipenderà il sistema immunitario infantile e il senso di competenza genitoriale. Saper comunicare passa attraverso il saper cogliere i segnali di una gravidanza clinicamente a termine (a prescindere dal calendario); ma ancora prima vi è il saper essere: cioè sapere scegliere come stare in quel dubbio, in quel vuoto di scienza che il termine di gravidanza porta. Nel dubbio, noi scegliamo di essere nella fiducia e nel sostegno della fisiologia.
Tutto questo viene discusso in questo numero, con un’introduzione necessaria alla revisione delle EBM e alla PNEI dell’inizio fisiologico del travaglio umano.
Confido con il cuore che amerete Archimetra e che sarà un motore di quel cambiamento che desideriamo vedere nel mondo.
Archimetra: induzione e termine di gravidanza.
La gravidanza prolungata – Archimetra #01 Digitale
Archimetra 1: LA GRAVIDANZA PROLUNGATA. Le induzioni prima del termine fisiologico.Copia digitale.Potrai leggere la versione sfogliabile nella tua area riservata (account obbligatorio).Articoli di orientamento cognitivo, scientifico e culturale; strumenti concreti per la professione; contributi multidisciplinari nei campi dell’antropologia, dell’osteopatia, della psicologia perinatale e delle neuroscienze; divulgazione culturale sul femminismo moderno.