Corsi fondamentali
Basi Pratiche: obiettivi e programma
Da Laureata a ostetrica autonoma
Il corso che ti completa degli strumenti fondamentali
Dopo questo corso avrai gli strumenti per
✓ Accogliere e prendere in carico una donna con il suo nucleo familiare
✓ Fare un’anamnesi salutofisiologica con valutazione circolare
✓ Fare un piano di assistenza individuale e concordato
✓ Seguire clinicamente una gravidanza e osservare le modalità funzionali dei sistemi
fisiologici
✓ Favorire e se necessario ristabilire i processi fisiologici
✓ Riconoscere quando una gravidanza giunge al termine
✓ Condurre e facilitare il travaglio normale con inizio spontaneo
✓ Assistere il parto in tutte le posizioni e contenere il dolore con metodiche non farmacologiche
✓ Condurre e facilitare, in autonomia, il periodo dell’immediato dopo parto
✓ Curare la madre in puerperio e creare le condizioni per l’allattamento
✓ Seguire lo sviluppo del bambino e della famiglia nel primo anno di vita
✓ Saper sostenere i passaggi fondamentali della dentizione e dello svezzamento
✓ Offrire relazione e sostegno alla donna, al bambino, al partner in ogni fase del percorso maternità
✓ Applicare il ragionamento clinico per la selezione delle situazioni che richiedono cure mediche
✓ Elaborare proposte organizzative innovative da presentare nella tua realtà professionale intra o extra ospedaliero, da libera professionista o in lavoro dipendente
✓ Relazionarti con gli altri operatori in un rapporto paritario di scambio e di crescita professionale
CALENDARIO E PROGRAMMA GENERALE DEI MODULI
14-15-16-17-18 aprile 2025
IN PRESENZA
34 ore
Sessione A
- Le basi della Salutofisiologia in maternità.
- Il concepimento, l’inizio della vita
Sessione B
- Salutofisiologia del secondo trimestre di gravidanza,
l’ambulatorio ostetrico da 8 a 28 w
9-10-11-12-13 giugno 2025
IN PRESENZA
34 ore
Sessione A
- La relazione terapeutica/maieutica, il patto terapeutico
Sessione B
- Il terzo trimestre di gravidanza: meno trenta, meno
dieci, il termine e post termine
15-16-17-18-19 settembre 2025
IN PRESENZA
34 ore
Sessione A
- Le fasi del travaglio: l’ambiente, le doglie, le libere
posizioni
Sessione B
- La Nascita
15-16 ottobre 2025
ONLINE
8ore
- Il terzo trimestre di gravidanza: meno trenta, meno
dieci, il termine e post termine
3-4-5-6-7 novembre 2025
IN PRESENZA
34 ore
Sessione A
- Il tempo dell’Incontro: le prime 2 ore dopo parto, i primi
10 giorni
Sessione B
- Il puerperio
9-10 dicembre 2025
ONLINE
8 ore
- Le fasi del travaglio: l’ambiente, le doglie, le libere
posizioni
Modulo 5
19-20-21-22-23 gennaio 2025
IN PRESENZA
36 ore
Sessione A
- Il primo anno di vita del bambino
Sessione B
- Strumenti professionali e di dialogo interdisciplinare
10-11 febbraio 2026
ONLINE
8 ore
- Il parto e la nascita
10-11-12 marzo 2026
ONLINE
12 ore
- Il tempo dell’incontro: le prime due ore, i primi dieci
giorni, il primo puerperio
Premesse
Le evidenze scientifiche dimostrano che l’assistenza ostetrica alla gravidanza, al parto e al puerperio, se erogata da operatori non medici con il più basso e specifico profilo professionale dedicato, garantisce migliori outcome nella popolazione sana. È altresì dimostrato che la continuità dell’assistenza (il rapporto one to one con una singola ostetrica o piccola equipe di riferimento) incida significativamente sulla riduzione di patologie e complicanze durante tutto il percorso della maternità, aumentando il grado di soddisfazione delle donne, la percentuale di allattamento esclusivo a sei mesi dal parto e riducendo il ricorso a terapie mediche e ammissioni neonatali in TIN.
La ricerca dimostra inoltre che donne informate che partecipano attivamente alle scelte assistenziali di gravidanza, parto e puerperio, incorrono meno in tagli cesarei, in parti prematuri, richiedono meno analgesia, si ricoverano più raramente in ospedale in gravidanza o dopo, sono maggiormente in grado di gestire gli eventi collegati alla maternità e sono più soddisfatte.
La Salutofisiologia di Schmid si sviluppa a partire dalla Salutogenesi di Antonovsky come modello elettivo di assistenza ostetrica e sposa la base scientifica delle scienze integrate (PNEI: Psiconeuroendocrinoimmunologia). Punta sulle risorse endogene delle mamme, dei bambini e delle famiglie, per rafforzarle in caso di difficoltà e si pone l’obiettivo di mantenere le donne protagoniste anche qualora si manifestassero patologie e necessità di trattamenti medici. È un modello necessario, poiché è il primo a proporre il superamento del “paradigma della
sopravvivenza” nel parto per dare valore al vissuto delle donne in tutto il percorso, come promosso dall’OMS (2020). Il modello salutofisiologico è il contenitore ideale per un approccio rispettoso dei diritti umani e della qualità percepita, poiché personalizza l’assistenza ostetrica e rende protagoniste le donne. Con la Salutofisiologia l’ostetrica si distanzia da una focalizzazione cieca sul rischio tipica del modello patriarcale e coloniale su cui si è sviluppata l’industrializzazione dell’assistenza alla maternità come la conosciamo oggi, industrializzazione che ha prodotto l’accerchiamento tecnologico della gravidanza e del parto, con gli effetti nocebo e collaterali che osserviamo in Occidente.
Sempre di più l’ostetricia sente il bisogno di sposare il concetto di “sostenibilità”: essendo gravidanza, parto e puerperio processi biologici, sessuali e relazionali con impatto a lunghissimo termine, anche gli interventi professionali, qualora necessari, devono essere scelti non solo sulla base dell’impatto positivo nel breve termine ma anche con uno sguardo sul lungo termine.
L’assistenza nel modello salutofisiologico richiede strumenti di valutazione ed intervento chiamati “circolari”, cioè basati su competenze cliniche, capacità relazionali, abilità manuali e conoscenza di tecniche corporee, ma anche su sapere teorico ed esperienziale, sulla conoscenza delle proprie competenze e dei propri limiti come operatore. La relazione terapeutica e le competenze comunicative dell’ostetrica sono parti integranti dell’approccio salutofisiologico: permettono un’assistenza orientata sui bisogni di ogni donna e su un uso appropriato delle risorse mediche e tecnologiche, scongiurandone l’abuso.
Questi sono gli strumenti di sicurezza per l’ostetrica che eserciti in autonomia e in collaborazione una professione intellettuale complessa. Per attuare questo modello è importante avvalersi di altre figure professionali all’interno di relazioni interdisciplinari che favoriscano il rispetto e il confronto tra pari in uno scambio di obiettivi condivisi