Qualche anno fa scrivevo la mia tesi di laurea dal titolo “Assistenza ostetrica in puerperio: valutazione dei bisogni e delle raccomandazioni assistenziali” e oggi riprendo l’argomento, più consapevole e con una visione salutogenica.
Per prima cosa bisogna descrivere chi sono le ostetriche e perché possono essere il riferimento principale durante il puerperio:
“l’ostetrica è l’unica professionista con competenze globali, socio-sanitarie per l’accompagnamento e l’assistenza della donna e del bambino attraverso tutte le fasi del percorso maternità; è una “specialista” della salute e ha l’opportunità e il compito di proteggere i processi fisiologici” (V. Schmid).
Ed eccolo lì descritto il puerperio: donna, bambino, famiglia, percorsi, continuità. Perché le ostetriche sanno che il periodo dopo il parto è una fase speciale della vita della donna e del bambino che coinvolge aspetti personali e sociali.
È caratterizzato da forti emozioni, cambiamenti fisici importanti, mutamenti nelle relazioni interpersonali e coincide con l’acquisizione di un nuovo ruolo, di una nuova identità, specialmente nelle donne alla prima esperienza.
Dal momento che i suddetti cambiamenti sono molto forti e richiedono una notevole capacità di adatta- mento, l’ambiente familiare, la possibilità di avere un aiuto pratico nella gestione delle comuni attività di vita quotidiana, il supporto emotivo e psicologico sono elementi importanti nel definire la qualità dell’esperienza che la donna si trova a vivere.
Inoltre vanno considerati i cambiamenti sociali avve- nuti negli ultimi decenni: spesso le nuove famiglie sono lontane dalla famiglia di origine e le donne, che quasi sempre svolgono un’attività lavorativa, hanno il loro primo figlio ad un’età sempre più elevata rispetto alle generazioni passate e spesso non hanno avuto nella loro vita nessuna esperienza nella cura e nell’ac- cudimento di altri bambini.
Tutto ciò ci aiuta a comprendere come il puerperio sia un periodo estremamente delicato e “critico” per la donna durante il quale, oltre a essere necessaria una valutazione clinica dei fenomeni biologici che lo caratterizzano, è essenziale pianificare un intervento assistenziale che consideri anche la dimensione psicologica, emotiva, relazionale e sociale, aspetti questi di cui i servizi sociosanitari che si occupano di assistenza alla nascita devono tenere conto.
Gli obiettivi dell’assistenza in puerperio sono quindi:
- fornire sostegno ed assistenza alla madre e al neonato nelle prime settimane di vita al fine di promuovere la fisiologia dell’adattamento post natale
- promuovere l’allattamento al seno
- promuovere il benessere della nuova famiglia
- garantire i controlli clinici nelle prime giornate dopo il parto
- prevenire e diagnosticare tempestivamente la patologia, organica e relazionale. Le attuali evidenze scientifiche dimostrano che il sostegno rappresenta un elemento fondamentale nel perseguire i suddetti obiettivi, intendendo per sostegno una relazione bidirezionale che implica uno scambio emotivo tra le parti e che include
- fornire orientamento
- offrire un’assistenza concreta e tangibile
- fornire un appoggio emotivo attraverso presenza, ascolto, rassicurazioni, conferme.
Un intervento assistenziale di questo genere infatti aiuta a rendere più sicura e indipendente la donna aiutandola a sviluppare le sue competenze nell’accudimento del neonato.
Da un’analisi degli standard assistenziali in puerperio è emerso che proprio in questa fase vi è un vuoto assistenziale legato nella maggior parte dei casi alla carenza di servizi o al sottoutilizzo degli stessi laddove presenti, a causa della mancanza di raccordo tra ospedale e territorio.
Ciò comporta una riduzione dell’efficacia degli interventi con conseguente spreco di risorse e peggioramento della qualità. L’attuazione delle rete ospedale-territorio rappresenta quindi un obiettivo fondamentale da perseguire. L’attivazione deve prevedere la realizzazione di progetti di assistenza e sostegno al puerperio e l’attuazione di procedure ad accesso facilitato per accertamenti diagnostici e per consulenze specialistiche e che siano determinate norme organizzative e livelli di responsabilità. Peraltro dei programmi di intervento strutturati e integrati tra loro e una continuità tra “prima”, “durante” e “dopo” il parto, rappresentano aspetti fondamentali nel promuovere la salute fisica materna e neonatale, così come nello sviluppo relazionale a breve e lungo termine, come dimostrato da consistenti evidenze nella letteratura scientifica.
L’ostetrica è l’operatore che contemporaneamente accompagna la donna, il bambino, i partner e le famiglie in tutte le fasi del percorso maternità, quindi è la figura più indicata nel fornire la continuità nel sostegno, nella fortificazione della competenza materna biologica, affettiva e relazionale, nella competenza psichica e mentale e nella competenza materna sociale.
Gli operatori sanitari che operano nel materno- infantile hanno sempre di più un ruolo di facilitatore di quelle che sono competenze endogene, ma spesso la promozione della competenza e della fiducia materne nell’accudimento del neonato sono ancora aspetti trascurati. Gli effetti negativi di una comunicazione inadeguata, incompleta o prevaricante sulla promozione di fiducia in se stessi, possono essere ben più marcati e protratti nel tempo di quanto comunemente si supponga, ed è quindi auspicabile una formazione specifica.
La metodologia dell’ascolto attivo insieme al problem solving forniscono una modalità semplice e chiara per rispettare le scelte di ogni madre e possono essere una modalità di empowerment per la madre stessa, in quanto è lei a decidere e non l’operatore a consigliare o prescrivere. Il problem solving parte dall’ascolto, esplora la domanda nei dettagli prima di dare le informazioni, in modo da calibrare il tipo di informazione utile per andare verso una scelta personale. Valuta insieme alla donna quali siano i passi fattibili da fare o programmare. In questo modo la scelta diventa un processo di conoscenza e decisionale con il sostegno e l’accompagnamento della persona di cura. In funzione di questi aspetti l’assistenza in puerperio rappresenta la vera sfida per tutti gli operatori sanitari impegnati nell’assistenza al percorso nascita.
L’attuale “vuoto assistenziale” definisce quindi uno spazio tutto da riempire e da costruire.
Bibliografia
- Schmid V., Salute e Nascita – La salutogenesi in gravidanza, ed. Urra, 2007
- AA.VV., Raccomandazioni per l’assistenza alla madre in puerperio e al neonato, documento approvato dalle seguenti Società: Associazione Culturale Pediatri (ACP), Società Italiana di Neonatologia (SIN), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), Società Europea di Medicina Perinatale, Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO), Associazioni Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), Associazione Andria., Società Italiana di Psicoprofilassi Ostetrica (SIPPO), Federazione Nazionale Collegi delle Ostetriche, Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio, Sindacato Ostetriche Italiane (SOI), Federazione Nazionale Collegi IPASVI.
- AA.VV., Assistenza di routine in puerperio alle donne e ai loro bambini, NICE Linee guida cliniche N°37, 2006. a cura del Centro Nazionale per l’assistenza primaria.
- AA.VV., Linee guida cliniche per l’attuazione dell’allattamento al seno esclusivo, Clinical Guidelines for the Establishment of the Exclusive Breastfeeding, ILCA International Lactation Consultant Association, 2005.
- AA.VV., allattamento al seno: corso pratico di counselling, Who/cdr/93.4 unicef/Nut/93.2, 1993
- Rapisardi G., Le visite domiciliari nel puerperio, Azienda ospedaliera A. Meyer, Firenze.
- Pescetto L., De Cecco D., Pecorari N., Ragni N., Ostetricia e ginecologia, Società Editrice Universo, Roma 2006.
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- AA.VV., Lo stato di salute delle donne in Italia, primo rapporto sui lavori della commissione “Salute della donna”, Ministero della Salute, Roma, marzo 2008, Progetto obiettivo materno infantile del Ministero della Salute, D. M. del 24/4/2000.
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- Bennett V.R., Brown L.K., Manuale dell’ostetrica di Myles, ed. Ermes, 1995
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BIBLIOGRAFIA
http://www.ncbi.nlm.nlh.gov/pubmed/
Aida Hilviui