Manifesto per la PNEI in ostetricia
Midwifery care
come modello di riferimento per tutta la società
I sistemi sanitari nella maggior parte dei paesi a tutti i livelli di risorse si basano su paradigmi sociali e culturali post-modernisti, che sono stati concettualizzati come prevenzione del rischio (Beck, 1986) e accelerazione (Rosa, 2013). Il concetto di accelerazione descrive i cambiamenti sociali dovuti ai progressi tecnici, digitali ed economici che si traducono in ritmi accelerati di lavoro e di vita (Rosa, 2013) poi importati nell’assistenza alla maternità con macroscopici effetti legati alla gestione della gravidanza e soprattutto del travaglio e del parto e del neonato. I paradigmi di prevenzione e accelerazione del rischio inquadrano e costruiscono norme sociali per l’assistenza sanitaria e per la sua sottocategoria: l’assistenza alla maternità. Soo Downe, ostetrica ricercatrice sulla Salutogenesi applicata alla maternità, sostiene che ciò ha comportato danni e benefici per la salute delle madri, dei bambini e delle loro famiglie (Downe, 2010).
Il principio di sostenibilità in ostetricia
Il primo paradigma dell’assistenza alla maternità è che non si può prescindere dallo sguardo a lungo, lunghissimo termine, addirittura transgenerazionale. Assistere una donna, una famiglia, nel periodo riproduttivo implica certamente la cura contingente a benessere e fattori di rischio, ma anche due precisi obiettivi a lungo termine: il rinforzo delle competenze genitoriali (che si spalmeranno nel tempo di una vita) e il sostegno alla salute fisica e psichica delle nuove generazioni. Potremmo chiamarla prevenzione del rischio transgenerazionale.
Lo sguardo sanitario calibrato sull’outcome misurabile nell’immediato ha portato per esempio all’epidemia di tagli cesarei nel nostro mondo industrializzato e soprattutto in Italia, primato europeo. La medicina integrata ha mostrato come l’impatto del cesareo sul microbiota neonatale abbia esiti nel lunghissimo termine su Indice di Massa Corporea (IMC) e metabolismo nel futuro adulto (Mueller, 2015). La psiconeuroendocrinoimmunologia ci ha mostrato come lo stress che impatta una donna in gravidanza e al parto possa generare una cascata di effetti a lungo termine sulle competenze immunitarie e relazionali del bambino e del futuro adulto (Buckely 2016, Schmid 2021, Van Dijk 2012, Hendler 2011).
L’unione corpo-mente è imprescindibile
Diventano chiari i punti da perseguire se si vuole una sanità che abbia uno sguardo a lungo termine e transgenerazionale:
- la salute del corpo non può prescindere da quella della mente e dalla “percezione di salute”, quindi l’attenzione al vissuto è importante tanto quanto la prevenzione primaria e secondaria;
- la facoltà di fare scelte in merito alla propria salute è un fattore della salute stessa (carta di Ottawa 1985);
- essere in grado di scegliere conferisce senso di controllo della propria vita, aumentando il senso di competenza e quindi il coping;
- poiché la percezione di stress e benessere è soggettiva, e poiché la risposta agli stressori è individuale, la medicina necessita di mettersi in ascolto dei reali bisogni del singolo e personalizzare l’assistenza e la cura in base a questi. La capacità di comunicare senza giudizi, pregiudizi, prescrizioni, imposizioni, drammatizzazioni, minimizzazioni è una competenza che deve far parte del curriculum dei sanitari. Ogni persona è la sua storia ed il suo ambiente, il servizio sanitario è anch’esso ambiente per le persone che vi si rivolgono;
- se il sistema sanitario vuole essere un buon ambiente, ascolto, dialogo, sostegno nelle scelte necessitano di una relazione di fiducia: questa si può ottenere solo con una sanità relazionale; e poiché per fondare relazioni stabili serve tempo, la continuità di assistenza diventa un fattore di creazione di salute.
Le 5 C della Midwifery
La Midiwfery Care è il primo modello di assistenza sanitaria che decide di utilizzare un nuovo paradigma, quello della Salutogenesi di Antonovsky, ribaltando così i fondamenti chiave su cui si è strutturato l’approccio istituzionale alla salute umana.
Le prime 5 C della Miwifery
come modello universale di approccio alla salute
- Centered Care: la persona al centro. Questo pone al secondo posto la standardizzazione delle cure a favore della personalizzazione dell’assistenza. La cura diventa un luogo in cui la persona è riconosciuta nella sua unicità e nei suoi bisogni. Il primo punto del Senso di Coerenza descritto da Antonovsky è la capacità dell’individuo di orientarsi nella propria realtà e comprendere come sia arrivato a vivere una determinata esperienza.
- Choice: scelta. Libera, informata. Non si può dire libera una scelta che sia indotta dalla paura, non si può dire libera una donna che non sia padrona del proprio corpo, non si può dire informata una scelta indotta dall’ignoranza e non si può confondere il consenso con la scelta: il primo, passivo, implica delega all’esperto, la seconda, attiva, implica informazione completa e corresponsabilità. L’informazione saturata dà quegli strumenti di controllo propri del secondo punto del Senso di Coerenza.
- Control: il senso di controllo e prevedibilità della propria salute e della propria vita aumenta il senso di competenza individuale, genitoriale ed in generale è uno dei fattori del Senso di Coerenza indicati da Antonovsky, quello cioè che prevede di realizzare e valorizzare le proprie risorse endogene ed esogene.
- Communication: l’ostetricia relazionale traccia la strada di come la comunicazione possa giocare un ruolo primario nel far sentire competenti, viste, ascoltate, supportate, le persone di cui si prende cura. La comunicazione, per essere completa, si svolge sia sul registro del “cervello sinistro” (logica, dati, statistiche, norme) che sul registro del “cervello destro” (simbolica, inconscia, metaforica, istintuale). In questo modo la persona assistita ha modo ed è facilitata ad entrare in contatto con la propria radice interiore, i propri valori, la propria fede e la propria motivazione umana o spirituale a vivere e ad affrontare ciò che le accade.
- Continuity: la continuità dell’assistenza è il tassello fondante la relazione empatica e di cura ma soprattutto di fiducia. Gli umani, salvo in caso di innamoramento (considerata l’eccezione biochimica cerebrale delle relazioni) hanno bisogno di tempo per maturare relazioni di fiducia.
L’assistenza ostetrica diventa fattore di crescita personale
Dahlberg ha portato all’attenzione della ricerca il ruolo delle relazioni interpersonali e della continuità dell’assistenza nell’esperienza vissuta dalle donne nel divenire madri [Dahlberg et al (2013)]. Laddove il sistema sanitario preveda un approccio salutogenico alla salute, i processi di cura e assistenza diventano occasione di crescita della propria consapevolezza di sé. La conoscenza del proprio corpo, il focus e la rivalutazione costante delle proprie risorse endogene ed esogene, il tema del consenso, del proprio limite e della ciclicità come fattore di apprendimento dei propri ritmi, tutto questo fa parte del percorso che le donne intraprendono con le ostetriche. Le ostetriche sono quindi gli operatori sanitari che vanno oltre il fare cultura e prevenzione, in senso lato e generico. Prendendosi in carico la relazione one to one con gli individui, li guidano nell’esprimersi, nello sperimentarsi, tracciando scenari verosimili in relazione alle libere scelte individuali, sostenendo non una prescritta “scelta giusta” ma una più specifica “scelta giusta per me in questo momento della mia vita, considerati i miei bisogni, le mie competenze, i miei limiti, le risorse a disposizione”.
Ostetrica “Risk-Negotiator”
La Midwifery care non nega il rischio, ma accompagna e sostiene la persona assistita attraverso un percorso individuale che pone un distinguo tra rischio personale e rischio teorico. Nella pratica, lo studio australiano di Dove et. al (2014) conferisce all’ostetrica il ruolo di “risk negotiator” cioè la negoziatrice del rischio tra la donna e il sistema sanitario. Ed attribuisce a questa competenza uno dei fattori chiave della facilitazione a vivere i percorsi di salute riportata dalle donne.
Nello specifico Feeley (2020) sottolinea il lavoro che l’ostetrica svolge nel “dietro le quinte” per facilitare la salute umana e le scelte.
La Salutogenesi applicata
MODELLI A CONFRONTO | |
Modello istituzionale | Modello salutogenico |
Focus sulla patologia | Focus sulla salute |
Se presente un sintomo: indagine sui fattori di rischio | Se presente un sintomo: indagine sui fattori di salute |
Se presente un rischio: la salute cade in secondo piano, in tutto il colloquio il tema del rischio e del pericolo è dominante e centrale | Dialogo improntato sui rimandi positivi di fisiologia e salute più che sul rischio (rapporto 3:1) |
Il sintomo si corregge con prescrizione terapeutica | Se presente una deviazione vanno potenziate le risorse |
La malattia è il momento in cui sono messe da parte le competenze individuali | Le competenze sono chiamate in causa ancora di più quando incorre un evento di salute inaspettato |
Relazione di delega all’esperto | Empowerment e responsabilità condivisa |
Assistenza standardizzata | Assistenza personalizzata |
Il paziente difficile è non collaborante | La persona in difficoltà necessita di maggiore supporto |
Modello salutogenico: come vorremmo fosse tutta la sanità
Si rende evidente come la Midwifery Care stia tracciando il modello di riferimento per l’approccio globale all’individuo nel mondo sanitario. Un approccio che sia diverso da quello medico-tecnologico orientato sul rischio e sulla patologia e che metta le persone nelle condizioni migliori per implementare la propria salute, curarsi ed adattarsi agli imprevisti della vita, con un focus sulla propria capacità di coping e sostenuti con compassione in un ambiente amorevole.
Contenuti a cura di Anna Maria Rossetti
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