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Il sistema di attaccamento uterino

L’ormone ossitocina ha un ruolo importante nell’indurre la contrazione della muscolatura liscia e nell’apertura degli sfinteri. Vulva, vagina, cervice e ramo puborettale del muscolo pubococcigeo (lo strato più interno del pavimento pelvico) si comportano come sfinteri che si aprono in risposta a contrazioni ritmiche delle strutture soprastanti: la vagina quindi si apre in risposta alla contrazione ritmica dell’utero e in risposta al raccorciamento dei legamenti rotondi dell’utero le grandi labbra si raccorciano, diventando più piccole fino quasi a scomparire. Ma sono gli estrogeni ad aggiungere alla contrazione uterina la sua direzione cranio-caudale quanto più sono presenti. Al contrario l’utero tenderà ad essere meno reattivo in caso di alti livelli di progesterone.

Gli estrogeni sono i responsabili dei recettori dell’ossitocina in tutta la Yoni: in vagina, nell’utero, nel ramo puborettale del diaframma pelvico. L’ossitocina è responsabile della contrazione generalizzata (senza direzione) della muscolatura liscia, mentre il progesterone è un inibitore della contrattilità della muscolatura liscia.

Questo spiega il perché della fluttuazione della risposta alla stimolazione sessuale a seconda della fase del ciclo ovarico femminile (più estrogeni in fase ovulatoria e più progesterone in fase premestruale). Ma spiega anche il perché, nella medicina tradizionale cinese, un utero che agisce da cassa di risonanza dell’orgasmo è indice di fertilità: gli estrogeni ovulatori permettono all’utero una risposta maggiore all’ossitocina, potremmo dire, una danza più vivace. Anche il sistema ortosimpatico, non certo un sistema pro-sociale, è in grado di far contrarre l’utero ma la risposta uterina è ridotta poiché dove si attiva il circuito attacco o fuga, l’ossitocina è più bassa.

Il sistema ortosimpatico è in grado di accendere il desiderio cocente verso la preda sessuale, l’oggetto di desiderio: l’aggressività si veste di innocuità diventando gioco e il sistema utilizza catecolammine, tra cui la dopamina, per saziare il desiderio sessuale. Lo scarico di dopamina esaurisce il desiderio e quindi l’interesse per il/la partner/preda. Questa è la natura neuroendocrina della promiscuità sessuale, dinamica in cui i rapporti sono consumati in breve tempo, grande passione e non portano all’instaurarsi di un legame affettivo.

Anche il piacere sessuale, per godere di ossitocina e quindi far godere l’utero, nelle donne, pare dover essere legato a istinti pro-sociali di mutua, reciproca solidarietà e vicinanza emotiva. Questo potrebbe spiegare il ruolo della cervice uterina nel cercare di assicurare il legame.

Ciò che emerge dalla narrazione delle donne, pur nella soggettività rispetto alle esperienze di piacere e nell’incredibile variabilità di organi bersaglio e stimolazioni erogene, è che un utero sano e connesso, mobile e nel dialogo con la vagina è un segno di salute dell’intera persona, parla del proprio rapporto con se stessa e della validità e forza del legame affettivo con il partner sessuale. Un incontro sessuale o una masturbazione che faccia vibrare l’utero, riempie la persona e accende la pelvi, può far sentire il corpo riconnesso con se stesso o connesso con l’altra persona, la percezione del sé che è ampliata verso l’interno prima si espande oltre i confini della pelle dopo l’atto sessuale; l’eccitazione e l’appagamento diventano finestre di un’immagine inedita del sé, non raggiungibile in altro modo nel quotidiano. L’ossitocina amplifica il senso di connessione con il tutto, la fiducia e l’autostima.

È un neuromodulatore a feedback sempre positivo, cioè più l’utero risponde all’eccitazione più l’ipofisi produce ossitocina.

Quando l’utero danza durante il piacere amplifica l’orgasmo ma i suoi effetti si percepiscono anche dopo: la schiena è più dritta, la visione più nitida, la mente più aperta, lo sguardo incline alla contemplazione del bello, il cuore presente in ogni parte del corpo; non si può essere uguali a prima e così anche la realtà cambia. Non si è soltanto soddisfatto il desiderio dell’orgasmo come scarico di tensione. Dal punto di vista neuroendocrino si sono appagate le vie del legame, le cui fibre nervose afferenti sono concentrate proprio nella Yoni, da cui si dipartono le informazioni lungo le vie mielinizzate del nervo vago su fino al cervello. Queste vie nervose rappresentano la via evolutiva più affascinante del sistema nervoso dei mammiferi: cioè la biologia dell’amore di sé, dell’altro, dell’appartenenza al mondo.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

C.H. Hendriks, A.H. Moawad, Round ligament motility in vivo studies in man. Western reserve university school of medicine. Department of obstetric and gynecology, Cleveland, Ohio

D. Flaumenbaum, Donna desiderata, donna desiderante, Borla edizioni, 2009

SITOGRAFIA
www.omgyes.it

Immagine: Hey Paul Studios