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Prevenzione intrapartum delle lacerazioni vaginoperineali - webinar preregistrato

Docenti: Anna Maria Rossetti

Webinar preregistrato di 6 ore condotto da Anna Maria Rossetti, ostetrica, Spinning Babies® Approved Trainer e direttrice SEAO® sulla prevenzione intrapartum delle lacerazioni vaginoperineali.

170,00

Pattern individuali di travaglio - Archimetra #02 Digitale

Archimetra 2: PATTERN INDIVIDUALI DI TRAVAGLIO.  Oltre la cultura dell'ossitocina sintetica.
Copia digitale.

Potrai leggere la versione sfogliabile nella tua area riservata (account obbligatorio).

Articoli di orientamento cognitivo, scientifico e culturale; strumenti concreti per la professione; contributi multidisciplinari nei campi dell’antropologia, dell’osteopatia, della psicologia perinatale e delle neuroscienze; divulgazione culturale sul femminismo moderno.

Pattern individuali di travaglio - Archimetra #02

Archimetra 2: Pattern individuali di travaglio | Oltre la cultura dell'ossitocina sintetica

Copia cartacea, 72 pagine.

Articoli di orientamento cognitivo, scientifico e culturale; strumenti concreti per la professione; contributi multidisciplinari nei campi dell’antropologia, dell’osteopatia, della psicologia perinatale e delle neuroscienze; divulgazione culturale sul femminismo moderno.

Esaurito

D&D 116 - I MALPOSIZIONAMENTI NEL PARTO

EDITORIALE D&D 116
di Verena Schmid

MALPOSIZIONE:
VISIONE MECCANICA VERSO VISIONE DINAMICA

Nel porgervi i migliori auguri per il nuovo anno che, speriamo tutti, porti a un’evoluzione positiva, affrontiamo un tema sempre più attuale dell’ostetricia: i malposizionamenti del bambino in travaglio di parto. Tema sempre più attuale, perché in base alle osservazioni delle ostetriche le malposizioni aumentano, sembra quasi che i bambini non sappiano più nascere. Questo aumento, in una medicina meccanicistica, porta inevitabilmente a un aumento dei cesarei.
Ma sono davvero i bambini che non sanno più nascere, oppure le difficoltà manifestate dal bambino nel “canale da parto” sono espressione di altri “malposizionamenti”, come quello della donna in un ambiente inadeguato, del processo della nascita in un paradigma riduzionista, degli operatori in una comunicazione non finalizzata al benessere di donna e bambino, di una società dissociata, di un ambiente segnato dalle paure? Se includiamo questi fattori coinvolti nella manifestazione finale di una malposizione, è sufficiente lavorare su un buon posizionamento del bambino o “mettere la donna partoriente nella giusta posizione”? Certamente le posizioni favorevoli al parto e il riposizionamento del bambino sono strumenti utili e in questo numero presentiamo diverse possibilità, ma a volte non bastano o non funzionano, perché le cause sono altrove o perché è mancato un buon lavoro di educazione e prevenzione in gravidanza (p. 19), nei prodromi (p. 26), o perché il bambino viene spinto nel travaglio prima della maturazione delle sue competenze con le induzioni e/o perché, per motivi più ampi, le strutture del bacino non si possono ammorbidire e rendersi mobili, anche se la posizione è favorevole. Per non parlare delle posizioni supine e litotomiche che rendono il passaggio del bambino estremamente più difficile e rischioso, ma che continuano ad essere proposte malgrado tutte le evidenze contrarie. Esse fanno parte della comfort zone degli operatori (p. 37), ma non certo di quella della donna e del bambino.
Altro punto critico: resta solo il cesareo come via d’uscita? Ebbene no! Anche solo dal punto di vista meccanico, con le nostre mani abbiamo la possibilità di sbloccare la muscolatura pelvica, di creare spazio per il bambino per la flessione e rotazione. Se poi consideriamo la situazione di malposizionamento creatasi con criteri dinamici, le possibilità d’intervento si allargano: dalla creazione di un “Sanctum” (p. 09), ambiente congeniale alla donna, alla relazione nostra con la donna, il partner e della donna con il suo bambino, creando un clima di collaborazione (p. 14), al ripristino della fiducia (p. 69), ai trattamenti globali che modulano le reazioni neuroendocrine a favore di un’apertura morbida della via del parto (p. 31), ai trattamenti locali e d’emergenza (p. 42, 45), con tutti i nostri sensi (p. 52) possiamo cogliere la dinamica di una nascita e attivare degli interventi mirati e globali per riposizionare la donna partoriente con il suo partner al centro e il bambino verso una buona nascita. L’Arte ostetrica da sempre ha cercato modi e modalità per facilitare un parto difficile e le ostetriche nelle diverse culture nel mondo hanno affinato strumenti variegati, di cui anche noi occidentali facciamo uso, strumenti che spaziano da quelli fisici/manuali a quelli simbolici e spirituali.
Alla fine la nascita è un evento guidato dall’energia universale, tutta la dinamica del parto ne è permeata e la midwifery ne rivendica la spiritualità (p. 09).
Mentre questo numero di D&D si concentra sulle vaste dinamiche che portano a un malposizionamento e che lo possono risolvere, nel prossimo numero, a complemento del tema, ci occuperemo della DIAGNOSI DI POSIZIONE, sempre in una visione dinamica del travaglio.