L’incontro alla nascita visto con gli occhi del bambino

Tra aspettativa biologica e realtà assistenziali da rimettere in discussione
Anna Maria Rossetti

Anna Maria Rossetti

Ostetrica, direttrice SEAO, Spinning Babies Approved Trainer, autrice

Nonostante si continui a vedere e studiare il parto come un’espulsione, dal punto di vista biologico (che pur prevede più espulsioni: di liquidi, bambino, annessi, sangue) è sostanzialmente un incontro. Il bambino non nasce per essere espulso. Nasce per incontrare la propria madre. Dal punto di vista PNEI il bambino in utero e nel parto viene programmato per l’incontro; utilizzerà solo alcune competenze per la propria espulsione, ma tutte le sue competenze per incontrare la mamma. Questo è un punto chiave nel riconoscimento dei vettori fisiologici sia del secondo stadio (espulsione) che del terzo tempo (incontro).

Il percorso di preparazione al parto nel bambino

Come per la madre (si veda l'articolo su questo numero “Una prospettiva fisiofemminista sull’incontro tra madre e bambino alla nascita”) anche nel piccolo umano il percorso verso l’incontro è stato preparato assai prima del momento del parto.


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