Cicatrici di Nascita - Schmid, Rossetti, Cappi, Sfetez - 28/5 - Firenze

D&D 66 - IL PARTO A DOMICILIO - in pratica

D&D Numero 66 di settembre 2009 su “Il parto a domicilio”.

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Editoriale: L’ASSISTENZA TRA IL FARE E IL NON FARE di Verena Schmid Si usa dire che nel parto a casa non si fa niente. Per contrasto all’assistenza in ospedale dove si fa molto. C’è chi accosta il fare all’aiutare. Quindi potrebbe suonare così: in ospedale la donna viene aiutata molto, a domicilio no, deve fare da sé. In effetti l’assistenza ostetrica nel modello medico è operante, mentre quella del modello della midwifery è aspettante. Quella del modello medico rende inabile la donna di fronte a operatori tecnicamente abili, mentre quella del modello della midwifery la rende abile di fronte a operatrici diversamente abili. Cosa caratterizza dunque l’assistenza al parto a domicilio da quella in ospedale? Alcune differenze sono onnipresenti, mentre altre riguardano anche l’attuazione di un modello di assistenza non medico, bensì salutogenico. In tutti i parti a domicilio, la donna si trova sul suo territorio ed è quindi protagonista dell’assistenza. Tutti i parti a domicilio che seguono le indicazioni della ricerca, sono liberi da interventi farmacologici, tecnici e strumentali con eccezione delle rarissime emergenze. Il fare dell’ostetrica è dunque un altro: non si esprime in gesti di assistenza sanitaria, bensì in gesti di sostegno e di facilitazione. Più che intervenire sulla donna partoriente direttamente, l’ostetrica interviene sull’ambiente, rendendolo idoneo e intimo, affinché la donna possa stare in apertura nel suo processo. A domicilio a volte il fare è intrattenere gli altri bambini o il marito, cucinare, preparare il letto o altri angolini, rassicurare parenti e madri ansiose. A volte il fare è dormicchiare sul divano, seguendo il travaglio con l’orecchio trasmettendo alla donna la sensazione che tutto proceda bene. Si esprime in un’attenta osservazione attraverso i sensi: vista, udito, odorato, tatto. Si esprime in valutazione circolare, mettendo insieme tutti i fattori osservati. Si esprime in problem solving e in processi decisionali in caso di intoppi. Si esprime in relazione che favorisce l’apertura. Si esprime in intuizione e nel suo ascolto e in molto altro ancora. È un fare che può essere interpretato anche come non fare, un fare – non fare che crea quella base sulla quale la donna si può esprimere, le sue risorse possono emergere e può infine sentire l’esperienza della nascita come un suo risultato. Quindi nel parto domiciliare, meno fai e più aiuti. In tutto questo non fare però c’è un’alta professionalità che non appare a prima vista, che però è importante e distingue l’assistenza dell’ostetrica da quella della Doula. La premessa è una profonda conoscenza delle dinamiche fisiologiche e la capacità di osservarle nel corpo e comportamento della donna insieme a una buona conoscenza della donna stessa e delle sue modalità di affrontare le situazioni impegnative. A questo si aggiunge la capacità di riconoscere, quando il processo fisiologico si blocca e saper scegliere il tipo di intervento adeguato. Anche in caso di bisogno, gli atti devono essere pochi, ma precisi. Spesso questo tipo di assistenza viene visto come “intuitivo” e quindi classificato come irrazionale, soggettivo e incomunicabile. I nuovi modelli di approccio circolare alla persona, come il cleanical reasoning, il problem solving, il processo decisionale, la valutazione con verifica circolare permettono invece di codificare razionalmente questa modalità e di apprenderla, rendendo le percezioni personali oggettive. Permettono di integrare le variabili personali e le costanti impersonali e giungere così a un’assistenza personalizzata e finalizzata ai bisogni della donna. La personalizzazione dell’assistenza infine è un’altra importante caratteristica del parto domiciliare, possibile solo in contesti piccoli e decentrati, con il minor numero di operatori presenti compatibilmente con i bisogni, così come li consiglia l’OMS per i parti fisiologici. Rubriche 01 – EDITORIALE di Verena Schmid 04 – ATTUALITÀ di Rosanna Sestito 05 – AGENDA a cura di Amina Contin 61 – ABSTRACT a cura di Verena Schmid 61 – INVITO ALLA LETTURA a cura di Amina Contin Servizi 09 – UN CENTRO NASCITA… di Franca Marcomin 12 – CATTURATA DALLA MAGIA DELLA NASCITA di Ilaria Ciofi 14 – CRITERI PER LA CONDUZIONE OSTETRICA DEL PARTO FISIOLOGICO di Verena Schmid 26 – PERCHÉ LE EMERGENZE A DOMICILIO di Sonia Richardson 30 – L’EUCARESTIA PER LA NASCITA di Isa Colombo 32 – MAMMA E PAPÀ RACCONTANO di Federica e Paolo 36 – IO E LORO di Maria Grazia Billone e Rosa Perazzola 39 – PROCESSO DECISIONALE DI UN PADRE di Guido Solari 41 – PARTORIRE IN ACQUA A CASA di Cornelia Enning 45 – DOLORE E ANALGESIA A DOMICILIO di Enrica Schiatti 51 – RIGOVERNARE LA PLACENTA di Gabriella Fois 53 – IL FASCINO NASCOSTO DELLA REPERIBILITÀ di Giulia Minucciani 55 – L’OSTETRICA E IL DENARO di Nicola Santin e Manuela D’Ambrosio 58 – LA LAGUNA DEL PUERPERIO di Nicoletta Salomon 60 – NASCERE IN UN “NIDO” di Lucia Pozzi